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I formati della fiction. Il telefilm, dalla serie al serial

26-01-2023

Il termine telefilm oggi è caduto quasi in disuso, sostituito dall’espressione serie tv.

Continuiamo questo viaggio nei formati della fiction con un termine tutto italiano che ha ha avuto un curioso destino.

Il telefilm si è diffuso in Italia (in area anglofona si è sempre parlato di tv series) con l’avvento delle televisioni private (a partire dal 1976) e con palinsesti nuovi di zecca, pronti ad accogliere prodotti di stampo seriale, principalmente di produzione statunitense.

Alcune volte il termine veniva usato per indicare l’intero progetto, altre per dare un nome ad un suo singolo segmento.

Un termine che oggi è caduto quasi completamente in disuso, sostituito dall’espressione, altrettanto generica, serie tv.

Cominciamo a distinguere, perché non tutti i telefilm erano fatti della stessa pasta. Anche negli anni Ottanta episodi e puntate facevano la differenza e si poteva già parlare di serie e di serial.

LA SERIE

Il termine più utilizzato per indicare la serialità televisiva è in realtà un sottogenere della fiction tv dai contorni ben definiti.

Perry Mason, La Signora in giallo, Love Boat, Magnum P.I., Starsky & Hutch, tanto per citarne alcune.

A cambiare non sono i protagonisti della serie (l’avvocato Mason, il tenente Colombo, Jessica Fletcher, l’equipaggio della Pacific Princess, l’investigatore privato Magnum, la coppia di poliziotti in servizio presso la nona Stazione di Polizia di Bay City), bensì i comprimari di episodio, personaggi che esauriscono il loro percorso in un unico segmento.

Il commissario Rex

Facciamoci aiutare da Umberto Eco: "Nella serie l’utente crede di godere della novità della storia, mentre di fatto gode per il ricorrere di uno schema narrativo costante ed è soddisfatto dal ritrovare un personaggio noto, con i propri tic, le proprie frasi fatte, le proprie tecniche di soluzione dei problemi… La serie in tal senso risponde al bisogno infantile, ma non per questo morboso, di riudire sempre la stessa storia, di trovarsi consolati dal ritorno dell’identico, superficialmente mascherato. La serie consola l’utente perché premia le sue capacità previsionali: l’utente è felice perché si sente capace di indovinare ciò che accadrà, ed è felice perché gusta il ritorno dell’atteso. Siamo soddisfatti perché ritroviamo quanto ci attendevamo, ma non attribuiamo questo 'ritrovamento' alla struttura del racconto bensì alla nostra astuzia divinatoria. Non pensiamo l’autore del romanzo poliziesco ha fatto in modo che io indovinassi, bensì io ho indovinato quello che l’autore del romanzo poliziesco cercava di nascondermi…".

Tradizionalmente, una serie televisiva (serie tv o serie) è una fiction televisiva che presenta le seguenti caratteristiche:

  • è a media o lunga serialità;
  • è suddivisa in segmenti che hanno una durata media che va dai 20 ai 50 minuti circa;
  • tali segmenti narrativi sono chiusi (episodi).

Il genere si è diffuso soprattutto negli Stati Uniti, e in Italia è approdato con l’avvento delle televisioni private, rispondendo alla necessità di riempire spazi di palinsesto attraverso programmazioni discontinue, "a singhiozzo", in diverse fasce orarie.

Gli episodi venivano visti e rivisti senza una precisa consequenzialità narrativa, per il gusto di ritrovare ambienti, personaggi e situazioni familiari, come ci ha spiegato bene Umberto Eco per il piacere di riudire sempre la stessa storia.

Sulla base dell’ambientazione e della professione dei protagonisti si distinguono veri e propri filoni. Quello di maggior successo è il detective drama, ovvero il poliziesco seriale che ha per protagonisti detective privati, poliziotti o affini (CHiPs, Criminal Minds, Il Commissario Rex, Squadra Speciale Cobra 11), ma hanno avuto molta fortuna anche il legal drama (studi legali, tribunali e team di avvocati) e il medical drama (con ambientazione ospedaliera e con medici per protagonisti).

Infine, non possiamo dimenticare le avventure più familiari e domestiche di un sottogenere della serie, così frequentato da meritare una trattazione a sé stante: la sit-com.

Più semplicemente, sit.

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IL SERIAL

Le puntate stanno al serial come gli episodi stanno alla serie.

Un serial televisivo è una fiction che presenta le seguenti caratteristiche: è a media o lunga serialità; è suddivisa in segmenti che hanno una durata che va dai 20 ai 50 minuti circa; tali segmenti narrativi sono aperti (puntate).

Prendiamo ad esempio il serial tv 24, prodotto dal 2001 al 2010 dalla rete satellitare Fox. Negli Stati Uniti d’America incombe una minaccia per la sicurezza nazionale. Il protagonista, Jack Bauer (Kiefer Sutherland), agente dell’unità anti-terrorismo di Los Angeles, ha solo 24 ore per sventarla. 24 puntate a stagione (il ciclo annuale di creazione di una fiction), per un totale di otto stagioni al fulmicotone. Gli eventi sembrano scanditi in tempo reale, il conto alla rovescia viene innescato e la tensione è garantita da una serrata continuità narrativa.

Spazio 1999, Alias, Prison Break, Fringe: il serial racconta un’unica lunga e complessa storia ed è basato sulla frammentazione della linearità. In pratica, possiede una trama continua che viene ripartita in segmenti.

Appartengono dunque alla categoria: Lost, Stranger Things, La casa di carta, House of Cards, The Walking Dead e chi più ne ha più ne metta.

La casa di carta

È evidente che la contemporaneità punta a sparigliare le carte: le stagioni si accorciano (hanno, in media, una decina di puntate), la durata delle singole puntate è più flessibile. I serial tendono ad assomigliare alle miniserie e hanno il sapore del lungo film. La televisione via internet e il binge watching hanno le loro responsabilità, ma la rivoluzione era già in atto prima del loro avvento, alimentata dalla fruizione di "serie" downloadate in blocco o acquistate in cofanetti, in ogni caso da gustare tutte d’un fiato.

Le chiamiamo serie ma sono serial. Alla fine di ogni puntata, ci domandiamo: e adesso cosa succederà? Anche perché il finale di puntata è sempre un punto di suspense, più precisamente è un cliffhanger, un particolare colpo di scena molto caro alla televisione.

Più un serial è breve, più si avvicina al formato dello sceneggiato e della miniserie.

Più e lungo e più ha il sapore della saga e del continuous serial. Un numero ristretto di personaggi fissi, talvolta aggregati in clan familiari o dinastie di potere, di cui vengono raccontate le vicende. Alla categoria appartengono soap opera e telenovela.

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