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Differenza tra regia teatrale e regia cinematografica

Quali sono le differenze tra regia teatrale e regia cinematografica? Scoprile nel Magazine dell'Accademia Griffith.

Tra regia teatrale e regia cinematografica le differenze ci sono eccome, dipendono ovviamente dalle specificità dei due mezzi espressivi.

Il regista teatrale ha a che fare con uno spazio scenico dai confini ben precisi e con una recitazione dal vivo, in tempo reale e senza possibilità di replica, tanto per cominciare. Un regista cinematografico realizza opere destinate a durare nel tempo attraverso il filtro di una macchina da presa.

A cambiare sono, dunque, tempo e spazio. Ad essere diverso è il processo, i mezzi tecnici a disposizione e il pubblico.

Basta guardare un copione teatrale e un copione cinematografico, per coglierne immediatamente le differenze. In un’opera teatrale quasi tutto ciò che è scritto consiste nel dialogo tra i personaggi. In una sceneggiatura, la bilancia pende verso le descrizioni delle scene e le azioni dei personaggi. Ciò detto, anche a teatro, le azioni pesano più dei dialoghi.

Ma, entriamo nel dettaglio.

La macchina da presa cambia tutto

A quell’unico totale con cui ha a che fare un regista teatrale corrispondono al cinema ben undici punti di vista della macchina da presa, dal campo lunghissimo al dettaglio, passando per primi piani e campi medi.

Anche un regista teatrale ha la necessità di porre l’accento su un determinato personaggio, una precisa azione, lo può fare utilizzando l’illuminazione e la recitazione, ma non può impedire al pubblico di guardare anche il resto.

La presenza di una macchina da presa cambia tutto. Perché un regista cinematografico decide cosa, come e quando far vedere qualcosa al suo pubblico.

Mezzi tecnici senza paragoni

Il regista teatrale usa principalmente il movimento degli attori, le luci e la musica per creare l'atmosfera, con un budget spesso limitato.

Il regista cinematografico, lavorando con l’immagine in movimento, ha a disposizione un’ampia gamma di tecniche di ripresa, che vanno dall’angolazione della macchina da presa all’illuminazione, dalla presenza di una colonna sonora al montaggio.

Tanti reparti, un budget inevitabilmente più elevato e mezzi tecnici senza paragoni, che un regista cinematografico deve conoscere alla perfezione.

Una diversa direzione di attori diversi

A teatro, gli attori si esibiscono dal vivo e in tempo reale, non hanno perciò modo di sbagliare dinnanzi ad un pubblico in carne ed ossa che può esprimere le sue emozioni in diretta. La concentrazione deve essere altissima ed è necessario saper mascherare qualsivoglia imprevisto. Il tono di voce deve essere alto, la mimica e la gestualità devono essere amplificate per poter essere viste da tutti gli spettatori. A teatro si recita con la voce ma anche con il corpo.

Al cinema, l’interpretazione degli attori è mediata, per così dire, dalla presenza della macchina da presa, che può scegliere di registrare anche e solo un piccolo particolare. Gli attori si misurano, pertanto, con sfumature vocali ed espressive che a teatro andrebbero completamente perse. L’errore è concesso, take dopo take, ma non essendo girate in ordine cronologico, le scene obbligano gli attori di cinema ad entrare e uscire dalle emozioni del personaggio in continuazione.

Entrambi i mezzi espressivi richiedono un grande lavoro di direzione dell’attore da parte del regista, in entrambi i casi alle prese con la sua sfida più grande, che a teatro si mette in opera dopo mesi e mesi di prove.

Questione di spazio e di tempo

Cominciamo dagli atti. Quelli teatrali sono logistici, al termine di ogni atto si chiude il sipario al fine di poter modificare lo spazio e il tempo. Da uno a cinque, perlopiù, gli atti teatrali prevedono unità di azione, tempo e luogo, un luogo peraltro limitato dai confini di un palcoscenico.

Anche il cinema conosce queste unità, le utilizza a scopi drammaturgici, soprattutto per conferire all’opera una certa compattezza, ma si può prendere molte più libertà.

Inoltre, mentre il regista cinematografico può manipolare liberamente il tempo e lo spazio attraverso il montaggio, il regista teatrale deve creare un’esperienza che si svolga in tempo reale, utilizzando il palcoscenico in modo creativo per mantenere sempre alto il coinvolgimento del pubblico.

Conclusioni

Sebbene il regista cinematografico e il regista teatrale condividano molte delle stesse competenze di base, ci sono differenze significative nei loro ruoli e nei contesti in cui operano.

Cosa li accomuna? Sono dei veri e propri direttori d’orchestra. Dirigono entrambi un’équipe tecnico-artistica, che devono guidare e coordinare, e sono responsabili ultimi della qualità complessiva dell’opera.

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