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Lo Split Screen in 5 esempitutti gli articoli

Split Screen

02-04-2020

Lo split screen è una tecnica molto utilizzata dal cinema classico.

Split screen, ovvero schermo diviso. Dalla notte dei tempi, permette di mostrare più inquadrature contemporaneamente. Tecnica molto utilizzata dal cinema classico (basti pensare alle tante telefonate che ha permesso di mettere in scena sullo schermo), poi caduta in disuso, ma mai completamente dimenticata. Anche perché, grazie allo split screen, il cinema e la televisione possono dire “mentre”, mostrando più situazioni che avvengono nello stesso momento.

CINQUE ESEMPI DI SPLIT SCREN

In 5 esempi, proviamo a comprendere questa tecnica.

  • IL LETTO RACCONTA… (1959) di Michael Gordon

Jan Morrow (Doris Day) è una arredatrice di interni, nubile e trentenne, che divide la sua linea telefonica con il playboy e musicista Brad Allen (Rock Hudson). I due non potrebbero essere più diversi, ma quella linea telefonica in comune li farà incontrare.

La trama sembra fatta su misura di split screen. Una telefonata dopo l’altra, a letto o nella vasca da bagno, le inquadrature si moltiplicano, mostrandoci quanto sono diversi tra loro i personaggi.

  • IL CASO DI THOMAS CROWN (1968) di Norman Jewison

Thomas Crown (Steve McQueen) è un ladro ricchissimo e gentiluomo inseguito dalla giovane detective Vicki Anderson (Faye Dunaway). Tra i due, inevitabilmente e tra uno split screen e l’altro, scoppia l’amore.

Le critiche fioccarono proprio a causa dell’uso massivo di split screen, ma alcuni sono da antologia, come quello utilizzato per mettere in scena una partita di polo. Spettatori, fantini, palline da gioco, tutto esplode in una miriade di immagini che rendono estremamente concitato il momento.

  • LE REGOLE DELL’ATTRAZIONE (2002) di Roger Avary

Teen movie senza grandi pretese, eppure… pieno zeppo di invenzioni visive e capace di un uso originale del linguaggio cinematografico.

Troviamo di tutto dentro la pellicola di Roger Avary: uno stile pop, riavvolgimenti, sequenze di montaggio e split screen.

Qui, la divisione dello schermo serve a mettere in scena due scene che si svolgono contemporaneamente, ma anche la realtà e la fantasia.

  • OMICIDIO IN DIRETTA (1998) di Brian De Palma

Ma anche Carrie - Lo sguardo di satana, Blow Out, Femme Fatale. Perché Brian De Palma è il regista che più di qualunque altro ha saputo utilizzare lo split screen. Vero e proprio marchio di fabbrica anche in Omicidio in diretta, in cui Rick Santoro (Nicolas Cage) è un corrotto detective di Atlantic City. In occasione di un incontro di boxe, tutto ripreso in piano sequenza, si lotta con il tempo a causa di un misterioso assassinio. Un film di seduzioni tecniche che mette in scena numerosi split screen, per mostrarci ciò che altrimenti non potremmo vedere.

  • 24 (2001-2010), serie tv ideata da Joel Surnow e Robert Cochran

192 puntate, 8 stagioni.

Jack Bauer (Kiefer Sutherland) è un agente dell’unità anti-terrorismo di Los Angeles e gli eventi sono raccontati in tempo reale.

I numerosissimi split screen mostrano le azioni di più personaggi allo stesso tempo mentre un orologio digitale segna lo scorrere dei minuti. Alla fine un’inquadratura prevale sulle altre, fino a riempire lo schermo.

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