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Corso di Sceneggiatura per il Cinema e la TelevisioneUna mappa in 5 passi per scrivere il vostro primo copione per un cortometraggio.
Cominciamo con l’affermare che scrivere un cortometraggio non è un’operazione semplice. Eppure, per ragioni di minutaggio e di costi, rappresenta molto spesso il primo passo di uno sceneggiatore.
Anche all’interno delle Accademie e delle Scuole di cinema, il corto è uno strumento molto prezioso e utilizzato, anche per poter mostrare praticamente agli allievi tutto il processo, dalla scrittura alla realizzazione e al montaggio.
L’operazione è entusiasmante: si parte da un’idea e la si trasforma in immagini, in emozioni e parole.
Vi proponiamo una mappa in 5 passi per scrivere il vostro primo copione per un cortometraggio, per scrivere una buona sceneggiatura pronta per essere girata.
Un cortometraggio non è un lungometraggio breve, è necessario pertanto partire da un’idea che abbia un “respiro” corto. Alcuni tratti sono comuni, ma il cortometraggio si sviluppa con modalità semplificate e potenzialmente più libere. La semplicità risiede nel numero di personaggi e nella trama che ha un livello di elaborazione più semplice. Un cortometraggio, ad esempio, fatica a sviluppare sottotrame e personaggi psicologicamente complessi. Tutti pregi di un lungometraggio, ingestibili nell’ambito di un lavoro che oscilla tra i 5 e i 15 minuti.
Anche un corto ha bisogno di struttura, ovvero di una costruzione narrativa. E come ogni cosa che appartiene alla vita, anche il corto ha un inizio, una parte centrale e una fine.
Come in ogni viaggio che si rispetti, e come nel lungo e nel mediometraggio, è importante programmate la partenza e l’arrivo, soprattutto l’arrivo, un finale che ha il compito di dirsi soddisfacente perché capace di dare un senso al tutto.
Alcune costanti vanno evidenziate: partenze in medias res, dunque con primi atti quasi inesistenti, ostacoli e conflitti e una grande attenzione alle conclusioni.
Anche se breve, anche il corto va scalettato, vanno messe in fila tutte le scene necessarie e in ordine filmico. Non una, più scalette, ogni volta puntando ad un miglioramento della struttura.
La scaletta è una mappa che si rivelerà molto utile fino alla fine del lavoro.
Inoltre, ogni scena va interrogata. Perché ti ho scritta? A cosa mi servi? Svolgi un’unica funzione o porti a casa più risultati contemporaneamente? Inizi al momento giusto? Il tuo finale è convincente? Dialoghi correttamente con la scena che ti precede e con quella a venire?
Domande importanti e risposte che possono migliorare e modificare ulteriormente la nostra scaletta.
Prima di scrivere la prima stesura di uno script non dimentichiamoci di caratterizzare “esteriormente” i personaggi e di analizzare la capacità del nostro progetto in termini di senso, di tema.
Poi è solo questione di sceneggiatura.
Munitevi di un buon software di scrittura, intestate ogni scena, immaginate in modo visivo le descrizioni e lasciate che siano i personaggi a porgervi la battuta.
La perfezione non è di questo mondo. La nostra prima stesura può essere migliorata, tagliata, affinata.
Un lavoro che compete lo sceneggiatore ma anche altri lettori, story editor professionisti o non che possono con le loro critiche e il loro giudizio aiutarci a cogliere di questo primo testo gli errori o che talvolta riescono a suggerirci eventuali migliorie.
Non serve un grande budget ma un’ottima idea.
Un passo alla volta, fase dopo fase e con la consapevolezza che il corto è un’altra cosa rispetto al medio e al lungometraggio.
Esige compressione ed economia, un respiro breve che richiede personaggi stereotipati ma comunque affascinanti, una grande capacità di coinvolgimento e finali davvero capace di chiudere il cerchio.