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Lo showrunner tra sceneggiatura e produzione. Chi è e cosa fa

20-04-2022

La Griffith è partner di “Showrunner Lab”, il 1° corso di alta specializzazione in Italia dedicato alla figura dello Showrunner.

Dici showrunner e pensi al sistema televisivo statunitense. Pensi a Shonda Rhimes, J.J. Abrams, Beau Willimon, David Benioff.

Registi? No. Showrunner, letteralmente quelli che “fanno correre” uno show.

Termine entrato nell’immaginario collettivo grazie al sistema televisivo americano e canadese, dove non sono solo sceneggiatori e non sono solo produttori.

Essi assumono e licenziano sceneggiatori e membri della troupe, sviluppano la trama, scrivono copioni, assegnano le parti agli attori, si occupano del budget e gestiscono i rapporti tra produttori ed emittenti.

Gli showrunner fanno tutto questo, e spesso sono anche i creatori delle serie.

In Italia sono già arrivati, talvolta li troviamo sui titoli di testa anche dei nostri prodotti seriali, sintomo di un mercato che sta cambiando, sta crescendo e dialoga sempre più con quello internazionale.

Da questi presupposti nasce "Showrunner Lab", il primo corso in Italia dedicato a questa figura, master di cui è partner l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith e che ha per insegnanti le sceneggiatrici e produttrici Cristina Borsatti (docente del corso di sceneggiatura dell’Accademia Griffith) e Francesca Scanu, ex allieva dell’Accademia.

Ma chi è e cosa fa lo Showrunner? Mettiamo in fila le sue molteplici mansioni.

Lo showrunner è spesso il creatore della serie

A Shonda Rhimes si deve la creazione di Grey’s Anatomy, Scandal e non solo (ed è stata anche inserita nella lista delle 100 persone più influenti del mondo dalla rivista TIME).

Vince Gilligan è creatore e showrunner della serie Breaking Bad.

David Shore di Dr. House. Michael Kelly di Revenge.

Phoebe Waller-Bridge ha ideato la serie Killing Eve (a partire dai romanzi di Luke Jennings) ed è stata la showrunner della prima stagione. Le altre sono state affidate a Emerald Fennell alla guida della stagione 2, Suzanne Heathcote alla guida della stagione 3 e Laura Neal incaricata di concludere Killing Eve nella stagione 4. A dimostrazione che non sempre gli showrunner creano le serie che gestiscono, ma in tutti i casi offrono un supporto creativo fondamentale.

Lo showrunner è l’head writer dello show

Guida quella macchina complessa che è lo sviluppo di una serie ed è a capo della writer room.

Lo showrunner è un creativo, uno sceneggiatore, che sia o meno il creatore della serie, scrive anche sceneggiature e partecipa attivamente allo sviluppo della storia.

Ha il compito di garantire continuità e coerenza artistica ad un progetto produttivo che per forza di cose rischia uno scollamento nel lungo processo di realizzazione.

Lo showrunner è un produttore creativo

In aiuto ci viene la produzione canadese, perché nel Canada francese, lo showrunner prende il nome di auteur-producteur.

Autore e produttore allo stesso tempo, un produttore creativo che oltre a sviluppare la storia si occupa anche della messa in scena, del passaggio fondamentale che si ha quando il testo, ciò che è stato scritto, deve diventare immagine in tv.

Una figura esiste da un pezzo anche nella nostra televisione.

Basti pensare a Un posto al sole, la nostra soap più longeva. Il suo produttore creativo è Fabio Sabbioni, colui che ha garantito continuità allo show, sovraintendendo tutti i reparti e collaborando con il reparto scrittura al fine di modificare gli script in base alla reale fattibilità produttiva.

Però, ad esempio, non è l’head writer della soap, che è invece Paolo Terracciano.

Lo showrunner è un produttore esecutivo

Lo showrunner è un produttore esecutivo che ha sempre l’ultima parola e che ha la gestione del budget.

Al cinema il regista è il re, in tv lo sono da sempre creatori, sceneggiatori e story editor.

Lo sono, se ci sono, gli showrunner. Direttori d’orchestra, già a partire dalla fase di sviluppo e di preproduzione, che hanno voce in capitolo dall’inizio alla fine.

Sono coloro che gestiscono lo show. Per questo, nella Golden Era della televisione sono diventati figure riverite, rispettate, corteggiate, richieste e anche meglio pagate di Hollywood.

E da un po’ di tempo è un termine che stiamo cominciando a leggere, sempre più spesso, anche nelle serie tv nostrane.

 

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