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Le più belle frasi dei film: 10 memorabilitutti gli articoli

Le più belle frasi dei film: 10 memorabili

17-02-2022

Se è vero che di un film ci restano addosso i personaggi e le loro fatiche, le parole a volte diventano tormentoni.

Anche l’American Film Institute ha stilato un elenco delle migliori frasi pronunciate al cinema, ne ha scelte un centinaio.
Perché se è vero che di un film ci restano addosso i personaggi (così simili a noi) e le loro fatiche (non dissimili dalle nostre), le parole a volte diventano tormentoni che cominciano a far parte dell’immaginario collettivo.
Pronunciate sul grande schermo, rese immortali dal passaparola, alcune frasi dei film sono diventate memorabili e si sono trasformate in veri e propri modi di dire.
Qui ne trovate 10, ma anche i film che le contengono non sono niente male.

SUONALA ANCORA SAM (Casablanca, 1942)

Siamo a Casablanca in piena Seconda Guerra Mondiale.
Sam (il cantante e attore statunitense Dooley Wilson) è al pianoforte. Accanto a lui c’è una splendida Ingrid Bergman. È lei a chiedergli di suonare ancora “As time goes by” di Herman Hupfeld, in ricordo dei vecchi tempi e di un grande amore.
E allora Suonala ancora Sam (Play it, Sam. Play 'As Time Goes By), per entrare nel mito.
Ispirato ad una commedia teatrale mai messa in scena, realizzato a bassissimo costo a causa delle scarse risorse dilaniate dalla guerra, Casablanca di Michael Curtiz è entrato nella storia anche grazie a questa canzone, a questa scena e, naturalmente, a questa battuta.

È LA STAMPA BELLEZZA (L’ultima minaccia, 1952)

“E' la stampa, bellezza, e tu non ci puoi far niente!!”
Una battuta leggendaria quella che chiude L’ultima minaccia, noir melodrammatico di Richard Brooks, un film quasi perfetto.
La frase, pronunciata da un magnetico Humphrey Bogart, ben sintetizza lo scopo della pellicola, alle prese con il diritto all’informazione e con la libertà di stampa, minacciata da pressioni e interessi.
Uno dei migliori film di ambiente giornalistico e una delle migliori battute dedicate al quarto potere.

POTREBBE PIOVERE (Frankenstein Junior, 1974)

Potrebbe piovere… ma anche Si… può… fare! o Rimetta… a posto… la… candela!
I dialoghi del Frankenstein Junior di Mel Brooks sono pieni di doppi sensi e producono ad ogni visione risate spontanee.
Considerato a buon diritto un capolavoro del cinema comico, questo è un film che puoi rivedere infinite volte, perché dalla battuta intelligente e dal gusto parodico elegante, mai volgare.
Lupo ululà, castello ululì, per chiudere. Battuta inventata per l'edizione italiana e comunque vincente.

CI SERVE UNA BARCA PIÙ GROSSA (Lo Squalo, 1975)

Siamo oltre la metà de Lo Squalo di Steven Spielberg.
Roy Scheider, nel ruolo del capo della polizia Martin Brody, Richard Dreyfuss in quello dell’oceanografo Matt Hooper e Robert Shaw nei panni del cacciatore di squali Quint sono in mezzo al mare, quando finalmente appare uno squalo di quasi otto metri, forse dieci.
Ci serve una barca più grossa (You're gonna need a bigger boat) è la battuta pronunciata da Brody, da allora un modo di dire.
Quanto al film, non ha più smesso di mietere vittime e di far crescere il numero di persone che hanno una vera e propria psicosi del mare.

CHE LA FORZA SIA CON TE (Guerre Stellari, 1977)

La Forza e il suo lato oscuro. Guerre Stellari si misura con il Mito e con l’antieroismo.
Dietro la facciata fantastica e scifi c’è Edipo e la tragedia greca classica tutta.
Luke Skywalker, come Edipo, non sa chi siano davvero coloro che lo circondano, sfiorando il pericolo di amare, senza saperlo, sua sorella Leila. Come Edipo, affronta un padre che non può riconoscere e sfiora la possibilità tragica di esserne lui l’assassino.
E Anakin Skywalker? Uomo oltremisura, nel bene e nel male, vittima della propria perversa natura, del lato oscuro della Forza.
E allora: Che la Forza sia con te! Sia con tutti noi.

HO VISTO COSE (Blade Runner, 1982)

Innanzitutto, la frase non è quella che ricordiamo, come in Casablanca.
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire.
Con un esplicito riferimento alla poesia tedesca, questo monologo fu scritto dallo stesso Rutger Hauer per il finale della celebre pellicola firmata da Ridley Scott.
E come lacrime nella pioggia è diventato proverbiale.

SEI SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO (Gli Intoccabili, 1987)

Un po’ come a dire “tutto fumo e niente arrosto”.
Al Capone (Robert De Niro) demolisce il poliziotto Kevin Costner in due parole: Non sei niente, sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo!
Sono le parole più famose del film Gli Intoccabili di Brian De Palma, pronunciate dal mafioso italo-americano quando viene dichiarata la sua colpevolezza.
Il film è a buon diritto entrato nella leggenda.

È CHE MI DISEGNAMO COSÍ (Chi ha incastrato Roger Rabbit, 1988)

Io non sono cattiva è che mi disegnano così! Parola di Jessica Rabbit, femme fatale seduttrice in un succinto abito rosso.
Le sue parole sono entrate nel mito, come il film a cui appartengono.
Capolavoro del cinema d’animazione, Che fine ha fatto Roger Rabbit è una detective story ambientata in un mondo in cui uomini e disegni animati convivono.
Animazione che ha fatto storia e da battistrada, la cui la frase di culto è diventata sinonimo di incolpevolezza.

QUELLO CHE HA PRESO LEI (Harry ti presento Sally, 1989)

Io non vorrei mai passare il resto della mia vita a Casablanca, sposata a uno che gestisce un bar. Ti sembrerò una snob, ma è così.
Meg Ryan fa eco alla Bergman, citando Casablanca.
Ma la scena più famosa della commedia culto diretta da Rob Reiner (e sceneggiata da Nora Ephron) è senza dubbio quella dell’orgasmo simulato da Meg Ryan in un affollato ristorante, che si conclude con un’anziana cliente che ordina al cameriere: Quello che ha preso la signorina! (I'll have what she's having). La scena e la battuta che hanno decretato l’immortalità di Harry, ti presento Sally.

LA VITA È COME UNA SCATOLA DI CIOCCOLATINI (Forrest Gump, 1994)

Mamma diceva sempre: la vita è come a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.
Leitmotiv della pellicola firmata da Robert Zemeckis, tormentone nella realtà.
Ma anche: Stupido è chi lo stupido fa.
Celeberrime frasi pronunciate da Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, personaggio meraviglioso e diretto testimone di importanti avvenimenti della storia statunitense.
Un carattere che non si dimentica, come il film che l’ha reso celebre.
Ma poi, nella vita di tutti i giorni, sono le sue migliori battute a fartelo tornare alla memoria.

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