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Regista e sceneggiatore: 10 coppie celebritutti gli articoli

13-01-2022

La storia del cinema è costellata di sodalizi artistici memorabili.

La storia del cinema è costellata di sodalizi artistici che hanno fatto la differenza. D’altronde, per realizzare un film è necessario un lavoro di squadra e, come nella vita, squadra che vince non si cambia.

Tra i sodalizi più fortunati ci sono stati quelli tra sceneggiatore e regista.

Affinità elettive e scontri a volte durissimi, poetiche che incontrandosi hanno fatto scintille in tutti i sensi, tanto che in certi casi è davvero difficile capire dove inizia il lavoro dell’uno e dove finisce il lavoro dell’altro.

Qui trovate, in ordine sparso, dieci coppie celebri che hanno fatto storia.

FRANK CAPRA E ROBERT RISKIN

Un giorno, stanco di sentir parlare del famoso Capra’s touch (il tocco di Capra), Robert Riskin, sceneggiatore di quasi tutta l’opera di Frank Capra, fece pervenire a quest’ultimo un copione composto da 120 pagine rigorosamente bianche.

Sul frontespizio, una frase: "Caro Frank, applica dunque il tuo celebre tocco a questo."

Tra ironia e verità, quanto dipenda la fortuna di Capra da questo sodalizio non è un segreto. Tredici pellicole scritte insieme, l’Oscar alla Miglior Sceneggiatura per Accadde una notte. Tra le altre, le sceneggiature de La donna di platino, È arrivata la felicità!, Orizzonte perduto e L’eterna illusione.

KIEŚLOWSKI E KRZYSZTOF PIESEWICZ

L’avvocato di Varsavia Krzysztof Piesiewicz incontra il regista Krzysztof Kieślowski nel 1982.

Da allora, diviene collaboratore alla sceneggiatura di tutti i film del regista, da Senza fine fino all'ultimo film di Kieslowski: Tre colori - Film rosso.

Insieme concepiscono e scrivono i dieci capitoli (ispirati ai Dieci Comandamenti) del Decalogo, La doppia vita di Veronica e l’intera trilogia dedicata ai tre colori della bandiera francese e, di conseguenza, al motto della rivoluzione francese, "Liberté, Égalité, Fraternité".

MICHELANGELO ANTONIONI E TONINO GUERRA

Dieci film a cui hanno lavorato insieme, compresa la Trilogia dell’incomunicabilità, che raccoglie L’avventura, La notte e L’eclisse.

Insieme, Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra, esplorano la difficoltà dei sentimenti "borghesI" anche con Deserto Rosso; esplorano il confine tra illusione e realtà con Blow-up e Zabriskie Point.

Attraversano cinquant’anni di cinema italiano, facendo la differenza nel mondo e vincendo ogni volta i più prestigiosi riconoscimenti.

KEN LOACH E PAUL LAVERTY

Un altro avvocato, il britannico Paul Laverty.

Il cinema sociale dell’inglese Ken Loach deve parte del suo successo proprio a questo sceneggiatore, a partire dal 1996, anno in cui viene scritta la sceneggiatura de La canzone di Carla.

Tredici titoli scritti a quattro mani e il Premio a Cannes per la miglior sceneggiatura per Sweet Sixteen.

Fondamentale la sua esperienza come avvocato, a cui il regista Ken Loach attinge a piene mani.

ALEJANDRO GONZÁLEZ IÑÁRRITU E GUILLERMO ARRIAGA

Ci sono storie a lieto fine e grandi amori destinati a terminare.

La collaborazione tra il regista Alejandro González Iñárritu e il regista e sceneggiatore Guillermo Arriaga si è conclusa in tribunale.

Ma, prima di questo triste evento, i due hanno dato vita ad una trilogia intramontabile, la Trilogia sulla Morte, di cui fanno parte Amores perros21 grammi e Babel.

Alla fine di questa collaborazione, Arriaga ha scritto Le tre sepolture per la regia di Tommy Lee Jones, scritto e diretto The Burning Plain, dimostrando così di essere lui il vero talento dietro la decomposizione narrativa e le riflessioni sul destino, aspetti che hanno regalato la fama mondiale a Iñárritu.

FEDERICO FELLINI E ENNIO FLAIANO

Tra alti e bassi, successi e attriti, Fellini e Flaiano ci hanno lasciato Lo sceicco bianco, I Vitelloni, La strada, Le notti di Cabiria, La dolce vita e poi 8½.

L’incontro avviene nel 1950, in occasione della scrittura del film di Alberto Lattuada Luci del varietà. Geniali entrambi, divertiti allo stesso modo dal proprio lavoro, trascorsero insieme quindici incredibili anni, magici e litigiosi allo stesso tempo.

Flaiano difendeva il proprio lavoro, troppo rimaneggiato da Fellini sul set.

Fellini rivendicava il suo ruolo, facendo degli script una cosa tutta sua.

Con Giulietta degli spiriti tentarono una riappacificazione, che purtroppo non era destinata a durare.

JAMES IVORY E RUTH PRAWER JHABVALA

Con James Ivory, la scrittrice anglotedesca Ruth Prawer Jhabvala ha scritto 22 pellicole e si è portata a casa due Oscar (per la sceneggiatura di Camera con vista e per quella di Casa Howard).

Premio Flaiano per la sceneggiatura per il complesso della sua produzione e un pieno riconoscimento da parte del regista, consapevole del ruolo che questa scrittrice ha avuto nella sua carriera.

"L’importanza degli scrittori è illustrata dal fatto che non vengono quasi mai invitati nelle sale di montaggio. Con Ruth lo facevamo sempre. Lei veniva e vedeva tutta la prima versione. Così potevamo capire tutti gli sbagli che avevamo fatto." Parola di James Ivory.

PAOLO SORRENTINO E UMBERTO CONTARELLO

This Must Be The Place (David di Donatello per la sceneggiatura).

La grande bellezza (Oscar al Miglior Film Straniero).

The Young Pope, la celebre serie televisiva prodotta da Sky.

Loro, film in due parti dedicato alle vicende professionali, politiche e private di Silvio Berlusconi.

L’incontro tra Paolo Sorrentino e lo sceneggiatore e scrittore Umberto Contarello ha regalato al cinema italiano un Oscar.

Insieme hanno contribuito alla fama del cinema contemporaneo nostrano.

DANNY BOYLE E JOHN HODGE

Piccoli omicidi tra amici, Trainspotting e Una vita esagerata.

Siamo a metà degli anni Novanta e il regista inglese Danny Boyle e lo sceneggiatore scozzese John Hodge sfornano un successo dopo l’altro, anche grazie alle interpretazioni di Ewan McGregor.

Per nostra fortuna, John Hodge abbandona la medicina per il cinema, con Danny Boyle ottiene fama mondiale e attualmente i due stanno lavorando ad un sequel attesissimo, quello del film di culto del 1996 Trainspotting (dal titolo T2 Trainspotting).

VITTORIO DE SICA E CESARE ZAVATTINI

"Noi due siamo come il cappuccino, che non si sa il latte qual è, e qual è il caffè, ma c'è il cappuccino. Questo significa che c'è stata una specie di vocazione a unirci, ci siamo uniti su una base reale, umana; e quando dico umana voglio dire certi valori espressivi che ci hanno trovato d'accordo subito in partenza, e vorrei dire, la semplicità, la chiarezza".

Parla così del suo rapporto con Vittorio De Sica lo sceneggiatore Cesare Zavattini.

Dal 1935, e per i successivi trent’anni, De Sica e Zavattini realizzano insieme una filmografica fuori misura, litigano ma poi si ritrovano sempre, e sempre sono una risorsa l’uno per l’altro.

I bambini ci guardano, Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D., L’oro di Napoli, La Ciociara, per citare alcuni dei titoli che ci hanno lasciato.

 

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