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Film di culto: 10 cult movie che hanno fatto epoca

23-07-2021

C’è qualcosa nei cult movie che gli permette di fare la storia.

C’è qualcosa nei cult movie che gli permette di fare la storia. Non sono semplicemente film di successo, quelli sono molti di più. I cult movie segnano un’epoca o per i temi che trattano o per la modalità con la quale lo fanno.

Ogni decennio ne ha a dozzine, difficile citarli tutti. Ne abbiamo scelti dieci, un po’ per gusto personale, un po’ perché questi titoli hanno avuto una forza davvero dirompente, incidendosi nell’immaginario collettivo.

CASABLANCA (MICHAEL CURTIZ, 1942)

"Suonala Ancora Sam." Frase-tormentone del cult movie per eccellenza.

CasablancaL’amore (tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman) è solo una facciata, dietro la quale si nasconde uno dei film più riusciti sulla Seconda Guerra Mondiale. I bombardamenti non si vedono, si avvertono, palese è invece lo spirito libertario e patriottico, sottolineato dalle celebri musiche di Max Steiner e dalla mitica "As Time Goes By" di Herman Hupfeld.

EASY RYDER (DENNIS HOPPER, 1969)

Il film on the road per antonomasia, film-simbolo della New Hollywood e della contro-cultura degli anni Sessanta, pellicola-manifesto di un’intera generazione.

Un viaggio dalla California alla Florida, percorso in motocicletta da Wyatt "Capitan America" (Peter Fonda), Billy (il regista Dennis Hopper) e l’avvocato alcolista George Hanson (interpretato da Jack Nicholson). Una colonna sonora famosissima, in cui spicca il tema cult di "Born to be Wild" degli Steppenwolf.

Un successo di pubblico e di critica enorme per un film mai dimenticato.

FRANKENSTEIN JUNIOR (MEL BROOKS, 1974)

Frankenstein Junior"Lupo ululà e castello ululì" – "Rimetta a posto la candela" – "Si può fare" – "Potrebbe piovere". Battute-tormentone di un film che non ha bisogno di presentazioni.

Gioiellino del genere comico e campione d’incassi. Molto si deve alle interpretazioni, molto alla sceneggiatura firmata da Gene Wilder, un genio!

La miglior parodia cinematografica di sempre continua a stregare, generazione dopo generazione.

LO SQUALO (STEVEN SPIELBERG, 1975)

Lo SqualoLe placide acque dei nostri mari non sono state mai meno rassicuranti. "Lo squalo" di Steven Spielberg ha cambiato la percezione delle tranquille vacanze estive. E non dite che non cercate pinne a filo d’acqua prima di immergervi…

Seguendo la lezione di Sir Alfred Hitchcock, Spielberg colloca il mostro nel quotidiano e il celebre motivetto di John Williams fa il resto, tra sorpresa e suspense.

L’ATTIMO FUGGENTE (PETER WEIR, 1989)

Una riflessione sul tempo che passa, sulla capacità di guardarsi dentro e di guardare il mondo da angolazioni diverse.

L'attimo fuggente"L’attimo fuggente", simbolo di una generazione e di un’epoca, consacrazione di quel fenomeno che è stato Robin Williams, è un film che non si dimentica.

La storia del Professor Keating è dei suoi ragazzi mette in scena un pensiero diverso e speciale, di rottura, nel bel mezzo di una società conservatrice, trasformandosi in simbolo e mito.

THELMA & LOUISE (RIDLEY SCOTT, 1991)

Thelma e LouiseAncora l’espressione di un pensiero libero. All’inizio degli anni Novanta, Ridley Scott ci regala il suo film più femminista, una presa di coscienza da parte di due donne intrappolate in una cultura profondamente maschilista. A trent’anni di distanza, l’immagine di Susan Sarandon e Geena Davis, che attraversano il south west americano a bordo di una vecchia Ford Thunderbird, possiede ancora la stessa forza e il film una straordinaria attualità.

PULP FICTION (QUENTIN TARANTINO, 1994)

Pulp FictionIl pop e il pulp nel capolavoro di Quentin Tarantino. Una struttura narrativa a puzzle che ha cambiato le regole del gioco, la normalizzazione della violenza, il riciclaggio come forma espressiva.

A Tarantino piace non prendersi troppo sul serio e intanto costruisce icone figurative e musicali. Il Re Mida di Hollywood trasforma in oro tutto ciò che tocca, ridà linfa nuova ad attori scomparsi dalle scene, porta la cultura bassa in alto, garantisce uno spettacolo destinato a durare.

FORREST GUMP (ROBERT ZEMECKIS, 1994)

Forrest GumpAltra opera entrata nell’immaginario collettivo, "Forrest Gump" con la scusa del ragazzo "stupido" ripercorre un bel pezzo di storia americana e celebra il "way of life" d’oltreoceano.

Una piuma, la fermata di un autobus che non arriva mai, una corsa inarrestabile. Un finto biopic dalle mille sfumature, capace di imprimersi nella memoria e trattenervi i suoi tormentoni: "Stupido è chi lo stupido fa", "La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita".

IL GRANDE LEBOWSKY (JOEL COEN, 1997)

Il grande LebowskyParodia del noir classico in cui la pista da bowling è un’oasi di pace dove rifugiarsi, perché intorno a lei tutto può succedere…

Ma veniamo a Drugo ("The dude", letteralmente "il tipo", "il tizio", la persona qualunque, come tante), uno dei personaggi più fortunati dell’intera storia del cinema, personaggio cult di un film cult, capace di tradursi in religione (il dudeismo), uno che non si lascia trasformare dagli eventi, sempre sé stesso, sempre diverso.

MATRIX (LANA E LILLY WACHOWSKI, 1999)

MatrixLa pellicola che ha cambiato la storia del cinema fanta-action e che ha sdoganato il bullet time, effetto speciale che consente di vedere ogni momento della scena al rallentatore. Mondi fabbricati e mondi reali, pillole rosse e pillole blu, occhiali da sole e un futuro in cui le macchine hanno schiavizzato gli esseri umani. "Matrix" è un film noto a tutti, è un termine entrato nell’immaginario collettivo, una speculazione filosofica al di fuori dal tempo e dallo spazio.

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