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27-06-2023
Sono un importante riferimento per le produzioni nostrane e internazionali. Scopriamo perché.
Le Film Commission In Italia sono 20, distribuite su tutto il territorio nazionale e rappresentano un importante riferimento per le produzioni nostrane e internazionali, per gli investitori e per gli autori.
Riuniscono organismi che provvedono gratuitamente all’erogazioni di servizi (tra i quali: assistenza logistica, concessione di permessi, mappature di maestranze e fornitori di servizio nel territorio, ricerca delle location, etc.) e offrono due preziosi database, la Production Guide e la Location Guide, con l’obiettivo di incentivare gli investimenti nelle singole regioni, per la promozione del territorio.
Servono dunque ad attrarre le produzioni cinematografiche e audiovisive, anche e soprattutto grazie a erogazione di contributi finanziari, che possono provenire da enti locali, statali o privati come aziende, fondazioni e banche.
Ma andiamo con ordine.
Nelle produzioni cinematografiche italiane degli ultimi anni si sono visti molti paesaggi pugliesi, friulani e trentini. Non è per una scelta estetica che le troupe hanno spesso scelto di girare in Puglia, in Friuli Venezia Giulia o in Trentino Alto Adige, ma per la presenza di Film Commission locali molto attive e remunerative.
Come detto, sono una ventina, e vanno dalle piccole realtà locali come la Lucca Film Commission, che però si occupa anche di territori cinematograficamente molto appetibili come Versilia e Garfagnana, alla Lombardia Film Commission, non molto attiva (bisogna dirlo) nonostante si occupi di promuovere una realtà molto ampia.
In poche parole, le Film Commission agevolano le produzioni che decidono di venire a girare film e serie nei loro territori.
La ragione? Favorire ricadute economiche sul territorio, perché film e serie si trasformano in vere e proprie cartoline pubblicitarie, capaci di incrementare il turismo a venire, ma non solo. Non dimentichiamo che i set sono vere e proprie macchine che muovono centinaia di persone, con relative ricadute economiche durante le riprese. Solo per fare un esempio, la presenza del set di The Avengers 2 nella zona di Bard, in Valle d’Aosta, ha fatto sì che le strutture alberghiere dei dintorni registrassero un tutto esaurito in bassa stagione. Altro aspetto da non trascurare, incrementare il lavoro delle maestranze presenti sul territorio, manodopera più a basso costo, perché già residente sul territorio, pronta a risolvere qualsiasi necessità della produzione.
Oltre a contributi finanziari, le Film Commission alleggeriscono il lavoro delle case di produzione, fornendo loro anche l’elenco completo delle location a disposizione (grazie alla Location Guide) e una banca dati dei professionisti e delle maestranze del settore audiovisivo che operano sul territorio regionale (Production Guide). Offrendo in alcuni casi alle produzioni veri e propri cineporti, studios in cui ospitare le produzioni offrendo teatri di posta, sale costumi, attrezzeria e altri servizi.
Per le case di produzione le location (insieme agli interpreti) rappresentano uno dei costi maggiori. Inutile dire che la presenza di solide Film Commission rappresenta un bene prezioso per il sistema audiovisivo italiano.
A beneficio delle regioni, l’innesco di meccanismi di flussi turistici soprattutto quando film e serie hanno grande successo.
Qualche esempio. Sideways di Alexander Paine, grazie ad un grande lavoro sin dall’inizio della Film Commission locale, ha incrementato notevolmente i flussi turistici verso la regione in cui è stato girato, la Santa Ynez Valley, area vinicola a nord-est di Santa Barbara, nella California meridionale.
In Italia, esemplare è stato il caso della prima serie di Elisa di Rivombrosa, girato in Piemonte presso il castello di Agliè. Le visite al castello da 7000 sono passate a 80.000 all’uscita della fiction, per assestarsi poi sulle 50.000 presenze. Ma anche Il Commissario Montalbano resta un caso celebre per l’impulso dato al territorio del ragusano. Carabinieri e Don Matteo hanno invece dato grande visibilità all’Umbria, in particolare al borgo di Città della Pieve, a Gubbio e a Spoleto.
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