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Sceneggiatori italiani famosi: 10 che hanno fatto la storia

21-12-2021

Abbiamo scelto sceneggiatori italiani noti in ogni parte del globo.

Sono nati all’inizio del secolo scorso, hanno attraversato due Grandi Guerre e hanno fatto la storia del cinema italiano, lavorando in un’epoca in cui le sceneggiature erano firmate da un gran numero di scrittori e le loro collaborazioni erano all’ordine del giorno.

Sono sceneggiatori così famosi da essere noti in ogni parte del globo, anche dal grande pubblico.

Ve ne proponiamo dieci, che rimarranno per sempre nella storia.

CESARE ZAVATTINI (1902-1989)

Cesare ZavattiniHa scritto più di ottanta film ed è considerato il massimo esponente (e teorico) del Neorealismo cinematografico nostrano. Ma è stato anche giornalista, commediografo, scrittore, poeta e pittore.

È del 1939 l’incontro con Vittorio De Sica. Insieme firmano una ventina di pellicole, tra cui Sciuscià, Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto D., La ciociara.

Tra i registi con i quali Cesare Zavattini ha lavorato figurano Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti, Mario Camerini, Giuseppe De Santis, Federico Fellini, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Mario Monicelli, Elio Petri, Dino Risi, Roberto Rossellini, Mario Soldati e Luchino Visconti.

Nel 1982, ha ricevuto a Venezia il Leone alla Carriera. 

SERGIO AMIDEI (1904-1981)

Sergio AmideiTriestino di nascita, inizia la sua attività come sceneggiatore prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ma è alla fine del conflitto, con l’avvento del Neorealismo, che ottiene il suo meritato successo.

Spira, infatti, un vento neorealista quando Sergio Amidei incontra Roberto Rossellini e Vittorio De Sica, con i quali scrive alcune tra le principali opere del periodo, da Roma città aperta a Sciuscià, da Paisà a Germania anno zero. Produttore, fonda la Colonna Film e, contemporaneamente, viene nominato quattro volte al Premio Oscar. Talentuoso anche nella scrittura di commedie, ha firmato titoli come Il medico della mutua di Luigi Zampa e Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue di Luciano Salce.

Il Premio Sergio Amidei si svolge a Gorizia e premia in suo onore i migliori sceneggiatori del panorama cinematografico mondiale.

VITALIANO BRANCATI (1907-1954)

Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo. La sua opera letteraria inizia con testi di regime, disconosciuti in seguito quando si distacca dalle posizioni fasciste e dall’ideologia dell’azione.

Vitaliano BrancatiOltre i romanzi (Gli anni perduti, Don Giovanni in Sicilia, Il bell’Antonio, etc.), Vitaliano Brancati ha avuto un ruolo di primo piano anche in ambito teatrale e cinematografico.

Ha scritto pellicole come Gli anni difficili di Luigi Zampa, Fabiola di Alessandro Blasetti, Guardie e Ladri di Mario Monicelli, Viaggio in Italia di Roberto Rossellini. E dalle sue opere sono stati tratti film di grande successo come il Bell’Antonio di Mauro Bolognini e San Giovanni in Sicilia di Alberto Lattuada.

ENNIO FLAIANO (1910-1972)

Ennio FlaianoCollaboratore storico di Federico Fellini, con cui ha scritto i capolavori Lo sceicco Bianco, I Vitelloni, La strada, La dolce vita, , Le notti di Cabiria e Giulietta degli spiriti.

Giornalista e scrittore, nel 1947 si aggiudica il Premio Strega con il suo più famoso romanzo, Tempo di uccidere.

Sterminata la sua filmografia, tra cui spiccano, tra le altre, le sceneggiature de La notte di Michelangelo Antonioni, di Fantasmi a Roma di Antonio Pietrangeli, de La decima vittima di Elio Petri e di tanti altri intramontabili titoli del nostro cinema. A Pescara, dal 1973, viene celebrato attraverso i Premi Internazionali Flaiano.

SUSO CECCHI D’AMICO (1914-2010)

Susi Cecchi D'AmicoL’unica donna di questo incredibile elenco.

La sceneggiatrice italiana (e non solo) per antonomasia.

Suso Cecchi D’Amico ha davvero scritto alcune tra le pagine più belle di questo nostro cinema e le ha scritte con i più grandi: con Ennio Flaiano Roma città libera, con Cesare Zavattini Ladri di biciclette, con Age & Scarpelli I soliti ignoti.

Memorabile la sua collaborazione con Luchino Visconti con cui ha scritto Bellissima, Senso, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo. Straordinaria quella con Monicelli: I soliti ignoti, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, Speriamo che sia femmina, Cari fottutissimi amici, per citarne alcuni.

Leone d’Oro alla Carriera a Venezia nel 1994, dopo una vita di meritati riconoscimenti.

AGENORE INCROCCI, IN ARTE AGE (1919-2005)

AgeIn coppia con Furio Scarpelli, ha realizzato le migliori commedie del dopoguerra. Quanto a lui si debba del successo della Commedia all’Italiana non ci è dato di sapere, ma i titoli parlano chiaro.

Ha lavorato con i maggiori esponenti del genere, da Mario Monicelli (I soliti ignoti, La grande guerra, L'armata Brancaleone) a Pietro Germi (Sedotta e abbandonata, Signore & signori, Alfredo Alfredo), da Dino Risi (I mostri) a Luigi Comencini (Tutti a casa) e Ettore Scola (C'eravamo tanto amati).

Nel 1990 ha firmato un saggio sul suo mestiere, Scriviamo un film, piccolo nel formato, grande nei contenuti.

FURIO SCARPELLI (1919-2010)

Furio ScarpelliNel corso della sua carriera ha ricevuto ben in tre occasioni la nomination al premio Oscar alla miglior sceneggiatura (per I compagni e per Casanova '70 di Mario Monicelli e per Il postino di Michael Radford).

Della celebre coppia Age & Scarpelli abbiamo già parlato, ma l’attività di Furio Scarpelli è disseminata di altre importanti collaborazioni, come quelle con Eduardo De Filippo, Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Nanni Loy e Sergio Leone (Il buono, il brutto, il cattivo).

Un parco dedicato a lui e ad Age si trova nel centro di Roma.

 

UGO PIRRO (1920-2008)

Ugo PirroNominato a ben due Premi Oscar (per la sceneggiatura originale di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e per la sceneggiatura non originale de Il giardino dei Finzi-Contini), Ugo Pirro ha lavorato, tra gli altri, con Carlo Lizzani, Antonio Pietrangeli, Giuseppe De Santis, Valerio Zurlini, Sergio Corbucci, Elio Petri, Mauro Bolognini, Vittorio De Sica, Luigi Comencini, Lina Wertmüller.

Ci ha regalato anche un prezioso scritto dedicato al suo mestiere (Scrivere un film, pubblicato nel 1982), un libro da leggere se si desidera diventare sceneggiatori.

TONINO GUERRA (1920-2012)

Tonino GuerraDurante la sua lunga attività, Tonino Guerra ha collaborato con alcuni fra i più importanti registi italiani di sempre, come Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, Federico Fellini, i fratelli Taviani, Mario Monicelli.

Nel 1967, con Antonioni sfiora il Premio Oscar per il film Blow-Up, ma è con Federico Fellini, che conosce negli anni Settanta, che comincia a collezionare riconoscimenti. Sue le sceneggiature di Amarcord, E la nave va, Ginger e Fred.

Ha firmato, tra gli altri, Nostalghia di Andrej Tarkovskij, Al di là delle nuvole di Michelangelo Antonioni e Wim Wenders e nell’ultima fase della sua esistenza è stato sceneggiatore per Theo Angelopoulos.

Anche ad Tonino Guerra è dedicato un premio, che viene assegnato ogni anno al Bif&st di Bari.

FRANCO SOLINAS (1927-1982)

Il più importante riconoscimento italiano dedicato alla sceneggiatura (il Premio Solinas) prende il suo nome.

Franco SolinasFranco Solinas, dopo aver pubblicato il romanzo “Squarciò” nel 1956, da cui Gillo Pontecorvo trae il film La grande strada azzurra, inizia a collaborare con Mario Monicelli e Steno, con Age e Scarpelli, in seguito con Rossellini e con Ugo Pirro, con il quale stringe una proficua collaborazione.

Nel 1960 filma con Suso Cecchi D’Amico la sceneggiatura di Salvatore Giuliano di Francesco Rosi, ma sono davvero tanti i titoli a cui ha dato vita, da Vanina Vanini di Roberto Rossellini a La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo, da Il mercenario di Sergio Corbucci a Il sospetto di Francesco Maselli.

 

 

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