il nostro blog

Ex allievi: intervista a Federica Baglionitutti gli articoli

Ex allievi: intervista a Federica Baglioni

16-12-2021

Nastro D’argento 2021 come Miglior Casting Director.

Nel 2013 si è diplomata in Regia e Sceneggiatura all’Accademia Griffith.

Nel 2021 ha vinto il Nastro d’Argento come Miglior Casting Director per "Carosello Carosone" di Lucio Pellegrini con Francesca Borromeo (nota responsabile del casting, premiata quest’anno anche per il film "L’incredibile storia dell’isola delle rose").

Federica Baglioni in pochi anni ne ha fatta davvero tanta di strada, misurandosi con un aspetto della produzione poco noto, ma di fondamentale importanza per la riuscita di un film o di una serie: la scelta del cast.

Assistente Casting prima, Casting Director per teatro, cinema e tv in seguito. Tra i titoli ai quali ha lavorato figurano "Smetto quando voglio", "Tutto può succedere", "L’incredibile storia dell’isola delle rose" e "Il primo re", e serie di culto come "Un passo dal cielo", "Don Matteo" e "Romulus".

Portandoci appresso molte curiosità sul suo mestiere, cominciamo con il chiederle cosa è successo dopo l’Accademia e come si è avvicinata a questa professione…

Tutto è iniziato grazie all’Accademia, dove ho seguito i corsi di Regia e Sceneggiatura. Al termine del mio Anno Accademico, c’è stato un piccolo sodalizio con Guido Chiesa, il mio insegnante di regia. Un paio di giorni dopo la fine dell’Accademia, mi chiamò il Vicedirettore, Valentina Ramaglia, chiedendomi se avessi piacere di iniziare una collaborazione con Guido come sua assistente. In quel momento stava lavorando in Colorado e mi ha portata con lui sul mio primo grande set, una parentesi molto importante e formativa. Grazie alla mia collaborazione con Guido ho assistito ai miei primi provini e mi sono letteralmente innamorata di questo aspetto del lavoro. Lui ha colto questa mia curiosità e mi ha spinta in questa direzione. Da lì è iniziato tutto.

Nel 2014 hai cominciato a lavorare come Assistente Casting all’interno di importanti produzioni come Groenlandia Film e Fandango. Come è andata?

Grazie a Guido, ho conosciuto Francesca Borromeo che è ben presto diventata mia mentore. Questo è un mestiere che si impara sul campo grazie all’esperienza di chi lo conosce e te lo insegna.

Il mio primo lavoro da assistente è stato "Limbo" di Lucio Pellegrini. Ero l’assistente di Francesca, stavo in ufficio e la guardavo, la ascoltavo, mi occupavo prevalentemente della segreteria. Pian piano ho cominciato a capire il lavoro e sono stata ammaliata dalla fase dei provini, un momento molto delicato, soprattutto per gli attori. Ho iniziato ad avere un dialogo con loro e a gestire quel momento. Non sempre il regista è presente, dunque abbiamo molto spazio per lavorare con loro.

Di cosa si occupa nello specifico un Assistente Casting?

L’assistente è una figura veramente tanto importante, si occupa dello spoglio della sceneggiatura e della redazione della cast list, l’elenco di tutti i ruoli che ci sono in un film. Si mettono a fuoco i personaggi, si elencano con descrizioni puntuali, si inseriscono i numeri delle scene in cui sono presenti, per poterle così inviare agli attori, si cominciano ad appuntare i primi nomi, quasi delle reference. E, ogni volta che arriva una nuova stesura, il tutto deve essere aggiornato. Perché il nostro lavoro comincia molto presto, all’inizio della fase di pre-produzione, quando lo script spesso è ancora acerbo e ha bisogno di nuove stesure.

Inoltre, l’assistente si occupa del segretariato, di inviare mail e mantenere un costante rapporto con gli agenti.

Sei poi diventata Casting Director. Quali responsabilità ha e come funziona il suo lavoro?

Il suo è un lavoro di grande responsabilità e sensibilità, artisticamente lascia la sua impronta, una personale visione all’interno del progetto.

Ha i contatti diretti con il regista, con il quale si sente costantemente e recepisce i suoi suggerimenti. Inoltre, fa da collante tra agenzia e produzione. Fa un lavoro di grande competenza e creatività, componendo ogni volta un cast il più possibile vincente, armonico ed equilibrato.

I miei primi lavori da Casting Director sono stati "Carosello Carosone", "Un passo dal cielo 6" e "Vetro".

Ti è stata utile la tua formazione accademica per affrontare tutto questo?

Assolutamente sì. La formazione aiuta tantissimo. Ad esempio saper leggere tecnicamente uno script è stato fondamentale. Bisogna conoscere l’intera macchina per poter far parte di uno dei suoi ingranaggi e non bisogna aver paura di capire dopo quello che si vuole realmente approfondire.

Si sta andando verso un maggior riconoscimento di questo lavoro?

Si tratta di una professione giovane, ancora poco conosciuta. Nel 1996 è nata l’Unione Italiana Casting e nel 2015 è nato un sindacato di categoria la UICD, Unione Italiana Casting Directors, ma è dal 2014 che viene attribuito anche il Nastro d’Argento come Miglior Casting Director.

Quest’anno l’hai vinto tu. Cosa hai provato? Un premio così prestigioso cambia la vita professionale?

Ancora non te lo so dire, spero sia di buon auspicio. Sicuramente, ho sentito dentro di me quella piccola sicurezza in più.

Non me lo aspettavo, mi ha colto alla sprovvista, ma è stato un po' come chiudere un cerchio. Il mio primo lavoro è stato con Francesca Borromeo per un film di Lucio Pellegrini e il riconoscimento è arrivato assieme a Francesca e ancora una volta per un film di Lucio. La gioia di condividerlo con loro è stata grande.

Inoltre, ho sentito davvero tanta stima, vicinanza e affetto dai colleghi.

Di solito come si inizia? E cosa consiglieresti a chi desidera diventare Casting Director?

Il percorso non è per tutti uguale, il mio è stato a scalini, dai corti in su. Altri iniziano direttamente dal lavoro di Casting Director. In ogni caso, è davvero molto importante fare i giusti incontri, perché c’è davvero tanto da imparare. Io sarò sempre infinitamente grata a Francesca Borromeo, ma anche ad Annamaria Sambucco, casting storica di Paolo Sorrentino, che mi ha dato tanto e, naturalmente alla Groenlandia Film, la casa di produzione che mi ha accolta quando avevo appena 21 anni.

A chi desidera avvicinarsi a questo mestiere, consiglio di avere una grande curiosità: confrontarsi, ascoltare, osservare. L’ambizione è importante ma quella sana, quella che ti spinge a non fermarti davanti agli ostacoli, alle paure, a lavorare bene. Essere professionali alla fine paga sempre.

Attualmente a cosa stai lavorando?

Alla seconda stagione di "Romulus", sempre con Francesca Borromeo. Ma anche a "Don Matteo" e ad una nuova produzione Mediaset.

Ora lavoro principalmente da sola, ma si lavora sempre più spesso insieme. Si sta sviluppando questo bellissimo metodo di lavoro, assolutamente stimolante, che ti porta a fare squadra e a lavorare in coppia.

 

SCOPRI I CORSI DI CINEMA

Galleria immagini