i nostri docenti

Vincenzo Ramagliatutti i docenti

Vincenzo Ramaglia

Linguaggio Audiovisivo / Laboratorio di Sonorizzazione

Compositore, docente, musicologo specializzato in estetica dell'audiovisivo e didattica della musica applicata alle immagini, è nato a Roma nel 1973. Diplomato in Composizione al Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, laureato in Lettere con una tesi sul teatro musicale da camera del Novecento, dal 2000 è direttore dell'Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma.

Come docente di linguaggio audiovisivo tiene lezioni, seminari, master e laboratori sul suono e l'immagine presso diversi istituti (tra cui l'Università "Tor Vergata" di Roma, l'Università di Trieste, l'associazione "Strade del cinema" di Aosta, la Scuola per Produttori di Musica Elettronica e Tecnici del Suono "Fonderie Sonore" di Roma, Castello Errante Residenza Internazionale del Cinema). Tiene inoltre corsi di formazione per compositori di musica da film (come il MUST – Make Up SoundTrack, in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, e il corso Griffith di Musica da Film e Sonorizzazione Video).

Compone musiche da camera, corali e orchestrali, melodrammi da camera, musica elettronica e musica da film. Nel 2002 il suo "Scherzo" per orchestra vince il TIM (Tournoi International de Musique). Sua la colonna sonora di "Ore due: calma piatta" di Marco Pontecorvo (Mikado Film), con John Turturro (Nastro d'Argento 2003). Nel 2004 pubblica "Il suono e l'immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel film", edito da Dino Audino (I manuali di script).

Il suono e l'immagine 

Attivo nella sperimentazione musicale contemporanea e in quella che lui chiama PEM ("Popular Experimental Music"), la sua ricerca musicale si snoda tra partitura e improvvisazione, tra elettronica, strumenti acustici (spesso indagati nelle loro tecniche più ardite) e voce.

Collabora con esponenti dell'avanguardia musicale, tra cui Massimo Ceccarelli (virtuoso del contrabbasso contemporaneo), Renato Ciunfrini (improvvisatore polistrumentista), Laure Le Prunenec (cantante di Igorrr, band francese acclamata in tutto il pianeta).

Le principali riviste web e cartacee della scena musicale italiana (Ondarock, Rockerilla, Blow Up, Sentireascoltare, Rumore, ecc.) hanno mostrato grande apprezzamento per i suoi cinque album, tra cui Formaldeide del 2007, Chimera del 2008, PVC smoking del 2011 e Atomic City del 2019 (quest’ultimo - la sua svolta elettronica più netta - pubblicato dalla Dark Companion Records).

In particolare, abbinando le ritmiche più inquiete e inafferrabili dell’IDM a sequenze analogiche composte sulle macchine come su un pentagramma e manipolate in tempo reale (con echi di Autechre, Björk, Arvo Pärt, Radiohead, Sigur Rós, Portishead, Aphex Twin, se non di Squarepusher, Venetian Snares, Alva Noto), nel 2020 il suo quinto album La parole - che unisce un setup elettronico senza computer alla voce di Laure Le Prunenec - si è imposto all'attenzione di magazine musicali ed emittenti radiofoniche di tutto il mondo (PopMatters, CLASH Magazine, Son Of Marketing, Vents Magazine, XS Noize, Self-titled Magazine, Playground, Magnetic Magazine, BBC e molti altri), insieme ai remix che diversi noti artisti del panorama elettronico internazionale - del calibro di µ-Ziq, Shigeto, Emika e Venetian Snares - gli hanno dedicato.



LEGGI L'INTERVISTA A V. RAMAGLIA