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Intervista a Francesca Scanututti gli articoli

18-10-2016

Francesca Scanu, sceneggiatrice, aiuto regista, produttrice, intervistata dall'Accademia Griffith ci parla delle sue esperienze lavorative e della sua vita.

Dalla scrittura alla regia. Dalla regia alla produzione. Sono tanti i talenti di Francesca Scanu, che dalla sua Cagliari a Roma ne ha fatta di strada. Solinas, Mattador, David: ovunque abbia presentato i suoi progetti si è fatta notare. E, nel futuro, c’è ancora tanta passione per la sceneggiatura, come ai tempi dell’Accademia, ma forse anche per la regia, e la volontà di produrre grazie alla Cocoon Production, la sua casa di produzione.

Partiamo dal prestigioso Premio Mattador alla Miglior Sceneggiatura, attualmente uno dei più importanti in Italia, vinto grazie allo script del lungometraggio “Entela”. Di che cosa tratta?

È un progetto che ha avuto una gestazione molto lunga, con molte stesure, sviluppato negli anni con il regista e produttore Marco Luca Cattaneo. Si ispirava alla storia vera di Entela Agachi, ragazzina albanese venuta in Italia negli anni Novanta e uccisa brutalmente senza che fosse mai riconosciuto un colpevole. Trovare una chiave per raccontarlo in maniera originale non era semplice. A un certo punto, Marco mi ha dato carta bianca, e questa storia è diventata lo spunto per un racconto che si immerge nel realismo magico e che parla dell’incontro tra due solitudini. 

Come sceneggiatrice hai avuto tante conferme e soddisfazioni. Con i tuoi progetti, le tue storie, sei arrivata in finale al Premio Solinas Experimenta e hai vinto una Menzione Speciale al Festival di Roma nella sezione Fabbrica dei Progetti, ma l’elenco potrebbe continuare. Quanto importante è stato per te e per il tuo lavoro? 

Marco Luca Cattaneo e il regista Andrea Zuliani mi hanno portato fortuna. I progetti sviluppati con loro si sono sempre rivelati validi. Con “Non vedo”, per esempio, ho partecipato alla fase iniziale della scrittura, poi Andrea è andato avanti da solo, e dopo il Solinas Experimenta abbiamo ricominciato a svilupparlo insieme. Ma, ad oggi, non è questo ad avermi mai permesso di lavorare. Direi più delle magiche sinergie, degli incontri, e tanto movimento. Da quando sono uscita dalla Griffith non mi sono mai fermata.

Ciò che conta dunque, oltre alla determinazione, è fare squadra? 

Direi che è l’unica cosa che conta. Non scrivo mai da sola, mi piace scrivere con un regista, fare brainstorming. Sono più brava a sviluppare storie altrui, e comunque anche le mie idee per uscire fuori hanno bisogno dell’altro, di un’interazione costante. Sono un animale da branco.

Ti sei diplomata in Sceneggiatura alla Griffith, sei poi approdata al corso per sceneggiatori Rai-Script, ma nella tua professione non c’è solo la scrittura, ci sono anche la produzione e la regia. Per quanto riguarda quest’ultima, come sono state le esperienze come assistente e aiuto regista? 

Amo il set, è la mia seconda dimensione, non sono una che riesce a stare troppo tempo alla scrivania. Ho imparato a fare la segretaria di edizione alla Griffith, nei corti di diploma dei registi. Poi ho incontrato una regista giovane e geniale, Luna Gualano, con cui ho un rapporto di fiducia e amicizia molto profondo e una comune passione per il cinema horror che ci ha molto avvicinate. Con lei ho cominciato come aiuto. Quest’anno poi ho avuto la grande gioia di andare al Festival di Venezia a vedere un film su cui ho lavorato come aiuto, “Il più grande sogno” di Michele Vannucci. Un progetto con cui sono cresciuta tanto, anche umanamente. Un film bellissimo che ora vedremo anche al Festival di Roma.

Veniamo alla produzione, dopo diverse esperienze sul set, hai deciso di aprire una casa di produzione, la “Cocoon Production”, assieme al regista Andrea Zuliani. E’ stato difficile?  E quanto può essere utile nella tua professione?

È stato incosciente e difficile, e ancora lo è. Non so quanto sarà utile, ma io ho imparato tantissimo e mi ha portata a lavorare in produzione come coordinatrice (soprattutto in progetti legati a persone che hanno visto il cortometraggio “Per Anna” o ci hanno lavorato). Sono esperienze che spero frutteranno negli anni.

Veniamo a “Per Anna”, cortometraggio che hai scritto e prodotto, diretto da Andrea Zuliani. E’ arrivato nella cinquina dei David di Donatello proprio quest’anno. Che emozione hai provato? 

“Per Anna” di emozioni me ne ha date tante. Parla delle mie radici (è ambientato nel paese di origine di mia madre) e di un tema che mi è molto caro: la memoria. È stata un'esperienza magica dal primo giorno di riprese. I David sono arrivati dopo tanti festival e dopo tanti premi, e hanno in qualche modo coronato il percorso di questo lavoro, che ancora viaggia per il mondo. Né io né il regista ce lo aspettavamo. Ci abbiamo messo qualche giorno a capire cosa fosse successo.

 

“Vendesi appartamento all’ultimo piano”, scritto a quattro mani con Zuliani, vi ha portato un contratto di scrittura con la Steno Produzioni. Come sta andando? 

È fermo come molte altre cose scritte in questi anni, purtroppo. Speriamo che trovi la sua strada produttiva presto.

Il prossimo progetto? 

Cocoon Production ha in cantiere il primo lungometraggio di Zuliani, anche quello scritto insieme. Vediamo se ci riusciamo!

 

BIO/FILMOGRAFIA 

 

Francesca Scanu nasce a Cagliari nel 1986. Dopo la laurea in lettere si trasferisce a Roma, dove frequenta l'Accademia di Cinema e Televisione Griffith diplomandosi in sceneggiatura e, successivamente, viene ammessa al corso di formazione e perfezionamento per sceneggiatori RAI-Script. Dal 2009 scrive con il regista Andrea Zuliani cortometraggi e lungometraggi. La sceneggiatura di "Non vedo, non sento, non parlo" arriva in finale al Premio Solinas Experimenta 2011 e vince la menzione speciale della giuria al Premio Mattador 2012. Il trattamento di "Profondo Nord", scritto con Marco Luca Cattaneo, vince la menzione speciale al Festival di Roma 2011 nella sezione Fabbrica dei progetti. Nel 2012 scrive e produce con Andrea Zuliani "Vendesi appartamento all'ultimo piano", teaser che arriva in finale al Pitch trailer film fest 2012 e porta a un contratto con la Steno Produzioni per la scrittura del lungometraggio. Con la sceneggiatura per lungometraggio “Entela” vince il Premio Mattador 2013. Dal 2009 lavora anche sul set nel reparto regia al cinema e in televisione. Come segretaria di edizione ("Dopo quella notte" di G. Galletta; "Le grida del silenzio" di S. Carlesi ecc), assistente alla regia ("The Stalker" di G. Amato) e aiuto regista ("Psychomentary" di L. Gualano; "Il più grande sogno" di M. Vannucci). Lavora anche in produzione come coordinatrice in alcuni cortometraggi, esperienza che sfocia nella fondazione di una piccola società di produzione con Andrea Zuliani: la COCOON Production. Con COCOON scrive e produce due cortometraggi: Miriam e Per Anna. Quest'ultimo è stato realizzato col contributo della Regione Sardegna e il supporto del Comune di Gergei, ed è stato selezionato in decine di festival internazionali, riportando a casa numerosi premi e la cinquina dei David di Donatello 2016.

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